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Disturbi del ritmo circadiano del sonno

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Disturbi del ritmo circadiano del sonno

L’organismo umano costituisce un intricato insieme di elementi, componenti e funzioni che interagiscono in un complesso meccanismo. Questo meccanismo ha regole ben precise e qualsiasi alterazione o disturbo può avere conseguenze significative.

In questo senso un aspetto cruciale su cui porre attenzione è il ritmo circadiano, un ciclo biologico di 24 ore che governa molte funzioni fisiologiche e comportamentali, comprese quelle legate al sonno e alla veglia. Diverse persone che lamentano un disturbo del sonno possono trovare nei disturbi ritmo circadiano le relative cause. Cerchiamo di fare chiarezza su una materia estremamente delicata e importante.

una coppia è a letto con il computer, comportamento che può disturbare il sonno e creare problemi nel ciclo sonno-veglia


Il ritmo circadiano e i disturbi che lo interessano

Quando si parla di ritmo circadiano si fa riferimento a un aspetto della cronobiologia che analizza il ritmo fisiologico in un periodo di tempo di circa 24 ore. Ci sono numerosi studi, infatti, che mostrano come l’organismo umano sia dotato di una sorta di orologio biologico interno che lo rende sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte. Non a caso numerose funzioni biologiche sono condizionate dagli stimoli naturali quali la temperatura ambientale e la luce solare. Esistono diversi modelli di ritmo circadiano, da quello per l’attività ormonale a quello per l’attività cerebrale così come quello, uno dei più noti e importanti, del sonno e della veglia.

In quest’ultimo caso si parla di disturbi del ritmo circadiano del sonno quando il programma interno di sonno veglia non è allineato con il ciclo terrestre della luce (giorno) e del buio (notte). Sono tante le cause che possono determinare un’alterazione del ritmo circadiano e per quel che riguarda il sonno questa è una delle cause del disturbo del sonno del bambino. Considerando quanto sia importante il sonno, sia in termini di qualità che di quantità, è fondamentale conoscere i principali disturbi del ritmo circadiano. Tra questi ricordiamo:

  • Disturbo da jet-lag
  • Sindrome del turnista
  • Disturbo da fase di sonno ritardata (DSPD)
  • Disturbo da fase di sonno anticipata (ASPD)
  • Disturbo irregolare del ritmo sonno-veglia (IRSV)

È utile ricordare come il ritmo circadiano del sonno si basa su una suddivisione in cicli di 3 ore durante le quali avvengono specifiche attività. Nella fase che va dalle 6 alle 9 il corpo si riattiva dopo il riposo notturno e la melatonina, l’ormone del sonno, diminuisce e aumentano i livelli di cortisolo, l’ormone che attiva lo stato di veglia. Dalle 9 alle 12 il cortisolo raggiunge il suo picco giornaliero e vi è anche un aumento della temperatura del corpo in quanto tutti gli organi sono nel pieno delle loro funzioni. Dalle 12 alle 15, invece, vi è un rallentamento tanto che, complice anche il pranzo che in questa fascia oraria si consuma, si ha una sensazione di torpore e sonnolenza.

Dalle 15 alle 18 vi è un aumento dell’efficienza del cuore e dei polmoni, mentre dalle 18 alle 21 si assiste a un nuovo rallentamento in quanto l’organismo si prepara per il tipico riposo notturno. Dalle 21 alle 24 la temperatura corporea scende e si ha un aumento della produzione della melatonina. Ma la melatonina a cosa serve? Prodotta dalla ghiandola pineale ha il compito, tra gli altri, di facilitare il sonno. Dalle 24 alle 3 vi è il picco dei livelli di melatonina e si vive una fase di sonno profondo. Infine dalle 3 alle 6 iniziano a ridursi i livelli di melatonina e la temperatura corporea raggiunge i suoi livelli minimi.

Entriamo più nel dettaglio andando a scoprire le cause e i possibili rimedi per ciascuno di questi disturbi del ritmo circadiano del sonno.


Disturbo da jet-lag

Chi viaggia molto, specialmente fuori dai confini nazionali e su tratte internazionali e intercontinentali, può andare incontro al disturbo da jet-lag. Si tratta di un disturbo temporaneo che si manifesta quando si attraversano più fusi orari. In questo modo si interrompe l’abituale ritmo circadiano andando incontro a un disallineamento dell’orologio biologico. Nella sindrome da jet-lag si registrano sintomi quali stanchezza, insonnia, irritabilità, disturbi gastrointestinali, difficoltà di concentrazione e malessere generale. Per chi viaggia sporadicamente il disturbo può essere minimo, mentre chi viaggia costantemente può andare incontro a sintomi e conseguenze gravi. Per ridurne gli effetti si può regolare il programma di sonno prima di mettersi in viaggio, mantenersi costantemente idratati, esporsi alla luce del sole e assumere farmaci da banco come la melatonina. Anche la riduzione dell’alcol e delle bevande a base di caffeina si rivela utile.


Sindrome del turnista

Un altro disturbo è quello detto della sindrome del turnista. Il turnista è colui che svolge attività professionali con turni a rotazione, lavorando a volte anche in orari notturni o in quelli in cui è abituato a riposare. Le persone affette da questa condizione possono andare incontro a un maggior rischio per la loro incolumità riducendosi la loro capacità di vigilanza. Inoltre hanno difficoltà di concentrazione, sbalzi d’umore, riduzione delle prestazioni professionali e una maggiore irritabilità.


Disturbo da fase di sonno ritardata (DSPD)

Nel disturbo da fase di sonno ritardata (Delayed Sleep Phase Disorder, DSPD) si ha un costante ritardo nell’orario in cui ci si addormenta e ci si sveglia rispetto agli orari convenzionalmente accettati. Le persone affette da questo disturbo lamentano affaticamento e sonnolenza nelle prime ore del mattino per poi essere più attive nelle ore serali. Oltre al condizionamento delle performance lavorative nella sindrome da fase di sonno ritardata si va incontro a un peggioramento della qualità del sonno con tutte le conseguenze sulla qualità della vita e la dimensione scolastica, professionale e sociale. Non ci sono certezze sulla causa della DSPD ma sembrerebbero essere coinvolti dei fattori genetici.


Disturbo da fase di sonno anticipata (ASPD)

Al contrario abbiamo l’Advanced Sleep Phase Disorder (ASPD), il disturbo da fase di sonno anticipata. In questo caso ci si addormenta e ci si sveglia prima rispetto agli orari tradizionali. Queste persone vivono l’esigenza di andare a dormire molto presto per poi svegliarsi altrettanto presto e non riuscire più a riprendere sonno. Anche in questo caso ci sono significative conseguenze sull’efficacia delle proprie performance scolastiche e lavorative e sulla qualità della vita in genere anche in termini di possibilità di vivere una dimensione sociale e relazionale.


Disturbo irregolare del ritmo sonno-veglia (IRSV)

Nel disturbo irregolare del ritmo sonno-veglia (IRSV) si ha un ritmo non allineato con i normali cicli circadiani. Le persone con questa condizione vivono un’irregolarità nell’orario di addormentamento e sveglia andando incontro a significative conseguenze, personali e sociali. Alla base di questa condizione possono esserci diverse cause, dai disturbi neurologici e psichiatrici a condizionamenti ambientali e/o uno stile di vita irregolare.


Disturbi del ritmo circadiano del sonno: cosa fare?

Prima di procedere con qualsiasi cura e rimedio è importante diagnosticare la condizione sottostante e comprendere quali sono le cause e gli elementi che condizionano il proprio sonno. Per questo è fondamentale rivolgersi a dei professionisti sanitari specializzati che potranno prescrivere l’adeguata terapia. Essa va dall’acquisizione di una routine del sonno coerente all’assunzione di farmaci o l’utilizzo di dispositivi di stimolazione oraria capaci di riallineare il ritmo circadiano del sonno.

Uno dei principali rimedi è l’assunzione della melatonina, sia come integratore alimentare che in prodotti come la camomilla con melatonina. La melatonina è un ormone che condiziona il sonno e lo favorisce, ma il suo utilizzo deve essere attento. La melatonina effetti collaterali può interferire con la naturale produzione dell’ormone da parte dell’organismo e portare a stati di sonnolenza, disturbi endocrini e altre conseguenze spiacevoli. L’uso della melatonina non risolve la causa responsabile del disturbo del ciclo circadiano e quindi non rappresenta una cura definitiva, ma può risultare una scelta utile per il trattamento di diverse condizioni temporanee.


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