Fruttosio: caratteristiche e insidie
Il fruttosio ha la stessa formula molecolare del glucosio (C6H12O6) ma con struttura chimica differente che gli conferisce proprietà differenti rispetto alla molecola del glucosio. È lo zucchero principale del miele e della frutta, in particolare della frutta zuccherina. Si trova in piccole quantità anche nelle verdure. Lo sciroppo d’agave ne è ricco. Il suo potere dolcificante è il più alto di tutti gli zuccheri (Fruttosio 1.3, Saccarosio 1.0, Glucosio 0.6). La dolcezza del miele è dovuta proprio alla sua presenza.
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Assorbimento
Appena ingerito, il fruttosio viene assorbito dall’intestino e inviato al fegato attraverso la vena porta. Qui è rapidamente convertito in glucosio. L’assorbimento del fruttosio è inferiore a quello del glucosio, e anch’esso necessita di appositi trasportatori (GLUT5 è il principale trasportatore del fruttosio sulle membrane cellulari intestinali). La maggior parte delle persone assorbe bene il fruttosio. Tuttavia una quota variabile (tra il 30 e il 40%) presenta malassorbimento. Il fruttosio è facilmente assorbito quando è presente anche il glucosio nel lume intestinale nella proporzione 1 : 1. Se il fruttosio è in proporzioni maggiori rispetto al glucosio, non viene assorbito o assorbito in parte minore. Si parla in questo caso di fruttosio in eccesso. Ciò può causare dolori intestinali e flatulenza dovuti alla fermentazione rapida del fruttosio da parte dei batteri intestinali. Perciò il fruttosio è classificato dalla Monash University in Australia come un Fodmap (carboidrati a catena corta che fermentano).
Fruttosio ed indice glicemico
Dopo la sua ingestione i livelli di glicemia nel sangue aumentano molto più lentamente rispetto all’assunzione della stessa quantità di glucosio. Per questo il fruttosio ha un indice glicemico più basso di quello del glucosio (fruttosio 23, glucosio 100, saccarosio 65).
Non è tutto oro quello che luccica
Nonostante questo effetto positivo il fruttosio può rivelarsi un nemico della nostra salute. Ѐ vero in particolare se assunto in quantità elevate e se non accompagnato dalla fibra alimentare come nei succhi di frutta e negli estratti. Un altro esempio è l’utilizzo frequente come dolcificante. Scopri qui perché.
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